SOFTMAX - IL DIODO ZENER


 

La particolarità importante dello zener è di fornire ai suoi capi una tensione molto stabile, qualunque sia la tensione inversa a cui è assoggettato. L'aspetto di questo componente è assai simile ad un comune diodo, da cui si differenzia per il diverso tipo di comportamento. Infatti mentre un comune diodo è un ottimo conduttore se polarizzato direttamente, cioè positivo all'anodo e negativo al catodo, e non conduce se è polarizzato inversamente, uno zener invece si comporta come un diodo di cattiva qualità se polarizzato direttamente e non conduce, ovvero è interdetto, se polarizzato inversamente, almeno fino ad una tensione di soglia, detta tensione di zener, oltre la quale diventa improvvisamente conduttivo. La stabilità è comunque perturbata dal fenomeno della deriva termica e da un coefficiente di temperatura ben diverso da zero, tipicamente può spaziare da -4,5 mv/C° a -0,5 mv/C° ( millivolt per grado centigrado). Una particolarità riguarda i diodi con tensione di 5,6 volt, ebbene questi presentano mediamente un coefficiente nullo o quasi!!!! negli altri casi la correzione la si effettua collegando in serie un normale diodo al silicio, avente una deriva pressoché uguale, ma di segno opposto.

Prima di iniziare la trattazione occorre conoscere i parametri della stabilizzazione, che consentono di valutarne l'effetto in un circuito. Questi sono:

  • coefficiente assoluto di stabilizzazione G

  • coefficiente relativo di stabilizzazione S

  • impedenza interna ri

Mentre i coefficienti di stabilizzazione permettono la valutazione della risposta di un circuito alle variazioni della tensione di ingresso, ri esprime le variazioni della tensione di uscita al variare del carico. Essi sono espressi matematicamente come segue:

coefficiente assoluto di stabilizzazione G:

G = ΔVu / ΔVi

coefficiente relativo di stabilizzazione S:

S = (ΔVu / Vu)  /  (ΔVi / Vi) = ΔVu / ΔVi x Vi / Vu

impedenza interna ri:

ri = ΔVu / ΔIL

La stabilizzazione di tensione migliora, all'aumentare dei coefficienti di stabilizzazione ed al diminuire dell'impedenza interna.

Il diodo zener come qualsiasi altro componente a semiconduttore è un elemento non lineare, cioè la sua caratteristica voltamperometrica non è riconducibile ad una funzione lineare, rappresentata da una retta. Questo significa che la resistenza non è costante, ma varia al variare della corrente: lo schema più semplice per l'utilizzo dello zener è quello di fig.1. La resistenza posta in serie limita la corrente ad un valore ottimale, generalmente scelto facendo una media tra il valore minimo, il 10% del valore massimo, ed appunto il valore massimo, facilmente calcolabile conoscendo la potenza massima e la tensione di zener.

Fig. 1

Facendo una proiezione sull'asse delle ascisse della curva tipicamente parabolica notiamo,fig.2,come a variazioni assai notevoli di corrente assorbita corrispondano escursioni limitate della tensione ai capi dello zener, perchè accada questo occorre una continua variazione della resistenza del componente, da cui deriva un' altrettanto continua variazione della tensione ai capi del resistore di limitazione. In pratica le fluttuazioni della tensione in ingresso vengono a cadere sulla resistenza R, che è come sappiamo di valore costante. Logicamente più ripida è la caratteristica del diodo e minori sono le escursioni della tensione Vz. In altri termini: una grande variazione di corrente provoca al diodo solo variazioni molto piccole. Il comportamento nella zona tecnicamente definita di BREAKDOWN VOLTAGE, costituisce la caratteristica peculiare di questo componente, infatti il diagramma sotto riportato si riferisce esclusivamente al funzionamento in quella zona!!!! I parametri importantissimi che definiscono il componente sono la TENSIONE DI ZENER, LA RESISTENZA DIFFERENZIALE e LA CORRENTE MASSIMA.

Fig. 2 

Le curve caratteristiche di alcuni diodi zener sono raccolte in fig.3,dove i valori di Vz espressi in volt sono diagrammati in funzione della corrente in mA. Queste curve si riferiscono alla serie BZY 88 della Philips e rappresentano le caratteristiche dinamiche: come si vede Vz è costante per un ampio campo di correnti. Riprendendo lo schema di fig.1 approfondiamo lo studio del principio di funzionamento, considerando,fig.4, il suo circuito equivalente in cui Rz è la RESISTENZA DINAMICA,R2 quella di carico,R1 la resistenza di limitazione e Vz la tensione di lavoro del diodo stesso. Rz e Vzo costituiscono il vero e proprio circuito equivalente. Si potrebbe dimostrare che la stabilita' della tensione di uscita Vz è data da:

ΔVz / ΔVc = Rz / (R1 + Rz)

in cui il primo termine dell' espressione rappresenta il rapporto tra la variazione della tensione stabilizzata (ΔVz) e quella di ingresso (ΔVc).Questa espressione è valida per correnti I1 >> I2 e con una variazione di I1 tale per cui dRz =0 (variazione della resistenza dinamica).La conoscenza di ΔVz/ΔVc permette di calcolare rapidamente il grado di stabilità precedentemente definito e cioè:

 grado di stabilità = (ΔVz / ΔVc) x (Vc / Vz)

 

Fig. 3

Facciamo un esempio utilizzando la tabella 1 e supponiamo, usando lo schema di fig.1,che la RL sia scollegata e di avere i seguenti dati: Vc = 12v, I1=I3=20 mA,I2=0 e Dz = OAZ200 (Philips). Da questi tipi di dati esaminando i diagrammi della Philips relativi al tipo di diodo zener impiegato si ricava:

Tab. 1

Rz = 9 ohm ( a 20 mA) , Vz = 5,6 V

R1 = (Vc - Vz) / I1 = 320 ohm

ΔVz / ΔVc = Rz / (R1 + Rz) = 0,027

grado di stabilità = 0,0578

Quindi questo significa che con questi dati otteniamo una tensione di uscita di 5,6 volt, con un grado di stabilità di 0,0578,cioè se Vc varia del 10%, Vz varierà dello 0,578% !!!! alla condizione di I2 = 0 ovvero carico scollegato e quindi funzionamento a vuoto. Questo grado di stabilità resterà pressoché invariato fino a correnti di erogazione verso la RL di 2-3 mA (cioè fino al 10-15% di I3). Per correnti superiori si ha una DIMINUZIONE CONTINUA E PROGRESSIVA SIA DI I3 CHE DELLA STABILITA'.

Questo componente per le sue proprietà viene utilizzato prevalentemente per stabilizzare e per limitare una tensione continua. Il circuito di fig.1 è applicabile solo con carichi molto limitati, ovvero con correnti verso la RL molto piccole: l'azione perturbatrice è infatti molto ridotta solo con correnti IL assai limitate!!!! facciamo dunque un semplice ragionamento ed esaminiamo i due casi di diodo zener funzionante a vuoto ed a carico.

FUNZIONAMENTO A VUOTO


Scollegando la RL dal circuito di fig.1,otteniamo le condizioni per il funzionamento a vuoto dello zener. In questo caso il resistore può essere dimensionato utilizzando la legge di Ohm per il circuito serie, ovvero:

 

Rv = (Ve -Vz) / Iz


Il valore della corrente Iz deve essere scelto facendo la media aritmetica tra il valore massimo, calcolabile con la seguente formula:

 

Imax (Ampere) = Pmax (Watt) / Vzener (Volt)

 

dove sia la potenza che la tensione di zener sono valori noti o comunque necessari per l'acquisto del componente e la corrente minima, pari normalmente al 10% di quella massima.

 

FUNZIONAMENTO SOTTO CARICO

La connessione di una resistenza RL di carico in parallelo allo zener (fig. 1) determina una modifica della formula precedente,ovvero:

Rv = (Ve - Vz) / (Iz + IL)

abbiamo aggiunto al denominatore la Il,cioè la corrente assorbita dal carico.Si può dimostrare che la stabilità della tensione di uscita Vz è data da:

Δ Vz / Δ Ve = Rz / (RL + Rz) ( Δ = delta )

dove Rz rappresenta la RESISTENZA DINAMICA dello zener,caratteristica riportata nei datasheet del componente e vediamo come una diminuzione di RL va ad aumentare il valore di questo parametro,che deve invece essere il più basso possibile.

ESEMPIO

DATI: Ve = 20 V , Vl = 5 V , Rl = 50 ohm

1) La corrente di carico si ricava dalla tensione di uscita Vl = Vz e dalla resistenza di carico Rl:

Il = Vl / Rl = 5 / 20 = 0,1 A

2) Il tipo di diodo zener si ricava dalla tensione di uscita Vl = Vz,in questo caso un diodo da 5 volt !!!!dalle caratteristiche dei datasheet ammettiamo di aver trovato una Rz = 35 ohm.Ricordo che più bassa è questa resistenza e migliore sarà il fattore di stabilizzazione !!!!

3) Il campo di regolazione del diodo zener è delimitato dalla CORRENTE MASSIMA Izmax e da quella MINIMA Izmin,circa il 10% di Izmax. Infatti se scegliamo una corrente eccessivamente piccola la Rz aumenterà considerevolmente e la stabilizzazione peggiorerà.

4) Per il nostro esempio otteniamo un intervallo da 3,5 a 35 mA e di conseguenza una corrente media di circa 20 mA,per cui la resistenza Rv sarà data da:

Rv = (Ve - Va) / (Il + Izmedia) = (20 - 5) / (0,02 + 0,1) = 15 / 0,12 = 125 Ohm

e dovrà essere in grado di dissipare una potenza pari a:

Prv = 15 x 0,12 = 1,8 Watt

5) Calcoliamo adesso il fattore di stabilità,con la formula vista in precedenza:

i) ΔVz/ΔVe = Rz/(Rv + Rz) = 0,218

ii) grado di stabilità = 0,218 x (20/5) = 0,872  


Riporto di seguito una tabella di zener prodotti dalla Fairchild.

DIODI ZENER DI PRODUZIONE FAIRCHILD
sono indicate nell'ordine: sigla - tensione di zener - potenza massima
MMBZ5221B 2.4V, 0.35W
MMBZ5223B 2.7V, 0.35W
MMBZ5226B 3.3V, 0.35W
MMBZ5227B 3.6V, 0.35W
MMBZ5228B 3.9V, 0.35W
MMBZ5229B 4.3V, 0.35W
MMBZ5230B 4.7V, 0.35W
MMBZ5231B 5.1V, 0.35W
MMBZ5232B 5.6V, 0.35W
MMBZ5233B 6.0V, 0.35W
MMBZ5234B 6.2V, 0.35W
MMBZ5235B 6.8V, 0.35W
MMBZ5236B 7.5V, 0.35W
MMBZ5237B 8.2V, 0.35W
MMBZ5238B 8.7V, 0.35W
MMBZ5239B 9.1V, 0.35W
MMBZ5240B 10V, 0.35W
MMBZ5241B 11V, 0.35W
MMBZ5242B 12V, 0.35W
MMBZ5243B 13V, 0.35W
MMBZ5244B 14V, 0.35W
MMBZ5245B 15V, 0.35W
MMBZ5246B 16V, 0.35W
MMBZ5247B 17V, 0.35W
MMBZ5248B 18V, 0.35W
MMBZ5249B 19V, 0.35W
MMBZ5250B 20V, 0.35W
MMBZ5251B 22V, 0.35W
MMBZ5252B 24V, 0.35W
MMBZ5253B 25V, 0.35W
MMBZ5254B 27V, 0.35W
MMBZ5255B 28V, 0.35W
MMBZ5256B 30V, 0.35W
MMBZ5257B 33V, 0.35W
MMSZ4684 3.3V, 0.5W
MMSZ4686 3.9V, 0.5W
MMSZ4688 4.7V, 0.5W
MMSZ4689 5.1V, 0.5W
MMSZ4692 6.8V, 0.5W
MMSZ4697 10V, 0.5W
MMSZ4702 15V, 0.5W
MMSZ4703 16V, 0.5W
MMSZ4706 19V, 0.5W
MMSZ5226B 3.3V, 0.5W
MMSZ5227B 3.6V, 0.5W
MMSZ5228B 3.9V, 0.5W
MMSZ5229B 4.3V, 0.5W
MMSZ5230B 4.7V, 0.5W
MMSZ5231B 5.1V, 0.5W
MMSZ5232B 5.6V, 0.5W
MMSZ5233B 6.0V, 0.5W
MMSZ5234B 6.2V, 0.5W
MMSZ5235B 6.8V, 0.5W
MMSZ5236B 7.5V, 0.5W
MMSZ5237B 8.2V, 0.5W
MMSZ5238B 8.7V, 0.5W
MMSZ5239B 9.1V, 0.5W
MMSZ5240B 10V, 0.5W
MMSZ5241B 11V, 0.5W
MMSZ5242B 12V, 0.5W
MMSZ5243B 13V, 0.5W
MMSZ5244B 14V, 0.5W
MMSZ5245B 15V, 0.5W
MMSZ5246B 16V, 0.5W
MMSZ5247B 17V, 0.5W
MMSZ5248B 18V, 0.5W
MMSZ5249B 19V, 0.5W
MMSZ5250B 20V, 0.5W
MMSZ5251B 22V, 0.5W
MMSZ5252B 24V, 0.5W
MMSZ5253B 25V, 0.5W
MMSZ5254B 27V, 0.5W
MMSZ5255B 28V, 0.5W
MMSZ5256B 30V, 0.5W
MMSZ5257B 33V, 0.5W
BZX85C10 10V, 1.3W
BZX85C11 11V, 1.3W
BZX85C12 12V, 1.3W
BZX85C13 13V, 1.3W
BZX85C15 15V, 1.3W
BZX85C16 16V, 1.3W
BZX85C18 18V, 1.3W
BZX85C20 20V, 1.3W
BZX85C22 22V, 1.3W
BZX85C24 24V, 1.3W
BZX85C27 27V, 1.3W
BZX85C30 30V, 1.3W
BZX85C33 33V, 1.3W
BZX85C3V3 3.3V, 1.3W
BZX85C3V6 3.6V, 1.3W
BZX85C3V9 3.9V, 1.3W
BZX85C4V3 4.3V, 1.3W
BZX85C4V7 4.7V, 1.3W
BZX85C5V1 5.1V, 1.3W
BZX85C5V6 5.6V, 1.3W
BZX85C6V2 6.2V, 1.3W
BZX85C6V8 6.8V, 1.3W
BZX85C7V5 7.5V, 1.3W
BZX85C8V2 8.2V, 1.3W
BZX85C9V1 9.1V, 1.3W
1N4728A 3.3V, 1W
1N4729A 3.6V, 1W
1N4730A 3.9V, 1W
1N4731A 4.3V, 1W
1N4732A 4.7V, 1W
1N4733A 5.1V, 1W
1N4734A 5.6V, 1W
1N4735A 6.2V, 1W
1N4736A 6.8V, 1W
1N4737A 7.5V, 1W
1N4738A 8.2V, 1W
1N4739A 9.1V, 1W
1N4740A 10V, 1W
1N4741A 11V, 1W
1N4742A 12V, 1W
1N4743A 13V, 1W
1N4744A 15V, 1W
1N4745A 16V, 1W
1N4746A 18V, 1W
1N4747A 20V, 1W
1N4748A 22V, 1W
1N4749A 24V, 1W
1N4750A 27V, 1W
1N4751A 30V, 1W
1N4752A 33V, 1W

 


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