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Il
calore prodotto dall'energia elettrica è dovuto all'effetto termico della
corrente, consistente nel riscaldamento di un conduttore da parte della
corrente elettrica che lo attraversa. Vediamo, innanzitutto, in quale modo
il passaggio di questa corrente ne determina il riscaldamento. Come già è
noto, i corpi, e quindi anche i conduttori, sono costituiti da atomi che
occupano determinate posizioni;questi non sono immobili ma vibrano
continuamente intorno alla loro posizione. Quando in un conduttore viene
fatta circolare una corrente elettrica,il passaggio degli elettroni viene
ostacolato dagli atomi, i quali cedono
nell'urto una parte della loro energia riscaldando così il conduttore.
Da ciò si comprende che l'energia elettrica che è stata spesa per produrre
il riscaldamento era posseduta dalle cariche elettriche, in quanto causa
generatrice di calore.In altre parole l'aliquota
di energia cinetica associata a ciascun elettrone persa durante l'urto,viene
trasformata in energia termica
!!!!
Ricordando
che l'effetto termico è dovuto alla resistenza che le cariche costituenti
la corrente incontrano da parte degli atomi di ogni conduttore,si può
intuire che l'energia consumata dipende direttamente dalla resistenza e
dalla corrente.Occorre quindi conoscere la relazione che lega queste due
grandezze all'energia,per sapere come esse influiscono su quest'ultima; per
semplicità, si può fare riferimento all'energia consumata in ogni secondo,
cioè alla potenza elettrica. La
relazione suddetta è stata enunciata dal fisico inglese James
Prescott Joule (1818-1889)
e viene chiamata perciò LEGGE
DI JOULE;il
nome di questo scienziato è stato assegnato anche all'unità di misura
dell'energia ed anche all'effetto termico detto appunto EFFETTO
JOULE. Questa
legge si può quindi anche enunciare nel modo seguente:
la potenza elettrica consumata da una resistenza per produrre una
determinata quantità di calore ad ogni secondo,si ottiene moltiplicando la
resistenza per il quadrato della corrente che la attraversa.Ma
quanto calore viene prodotto da un resistore percorso da una certa
corrente?La risposta a questa domanda è stata data proprio dallo stesso
Joule,in base agli esperimenti da lui compiuti.Innanzi tutto,per conoscere
quanto calore viene generato è necessario saper misurare una quantità di
calore e fissare a questo scopo un'unità di misura adatta!!!! Questa unità
nel sistema M.K.S. e degli Ingegneri è stata chiamata CALORIA
(simbolo cal) ed è stata così definita:la
CALORIA è la quantità di calore necessaria per aumentare
di un grado
centigrado (da 14,5 a 15,5 °C) la temperatura di un grammo di acqua
distillata alla
pressione di 1
atmosfera.
Joule compì i suoi esperimenti misurando la quantità di calore fornita
all'acqua da un conduttore di resistenza nota,immerso in essa e percorso da
una corrente nota durante un tempo determinato.Egli riuscì così a
determinare che per ogni joule di energia consumata si ottengono 0,238
cal: questa
quantità è chiamata EQUIVALENTE
TERMICO DELL' ENERGIA. Esaminiamo
il circuito di fig.1,in cui una pila fornisce una tensione di 9 volt ad una
lampada che ne richiede soltanto 6:il resistore posto in serie funge da
partitore ohmico e determina ai suoi estremi una caduta di 3 volt,pari
appunto alla tensione eccedente.Questo resistore ha una resistenza e perciò,come
tutte le resistenze,produce calore a spese dell'energia elettrica;tale
energia è spesa inutilmente, perché lo scopo del circuito non è quello di
produrre calore, ma fornire luce mediante una lampadina. L'energia consumata
dal resistore in ogni secondo,cioè la potenza elettrica,si deve considerare
POTENZA
DISSIPATA, dal
momento che non viene utilizzata in alcun modo:i
resistori sono chiamati perciò ELEMENTI DISSIPATIVI. Cerchiamo
adesso di calcolare la potenza dissipata dal resistore R(cioè Pr) e quella
dissipata dalla lampadina L(cioè Pl),nel circuito di fig.1,supponendo che
la corrente assorbita dalla lampadina sia di 50 mA (0,050 A). Fig. 1 Elenchiamo le
tre espressioni che permettono il calcolo della potenza elettrica: 1) P
= R I^2 ; 2) P = V I ; 3) P = V^2 / R
Pr =
Vr I = 3V x 0,05 A = 0,15 W = 150 mW
Pl =
Vl I = 6V x 0,05 A = 0,30 W = 300 mW
E
adesso vediamo quante
calorie vengono trasmesse all'ambiente dal resistore e dalla lampadina in un
secondo:il
calcolo si effettua utilizzando l'EQUIVALENTE
TERMICO DELL'ENERGIA.La
formula che consente questa conversione da WATT
a cal/s,cioè CALORIE AL SECONDO
è la seguente:
dove
K è
l'equivalente termico dell'energia,Pt
la potenza termica espressa in cal/s
e W la potenza
elettrica in
Watt. Da cui: Ptr
= 0,238 x 0,15 = 0,0357 cal/s (resistore)
Ptl
= 0,238 x 0,30 = 0,0714 cal/s (lampadina)
Dall'aumento
di temperatura provocato dalla dissipazione della potenza in calore deriva
un fatto importante, che è necessario tener presente.In precedenza si è
detto che,quanto
più alta è la temperatura di un
corpo,tanto più
ampia è la vibrazione dei suoi atomi;
ciò si verifica anche per i resistori e, in generale, per tutti i
conduttori quando la temperatura aumenta per effetto della potenza
dissipata.Ma se gli atomi di un conduttore vibrano con un'ampiezza maggiore,
è più facile che possano trovarsi sul cammino delle cariche in movimento
costituenti la corrente elettrica che circola nel conduttore: in sostanza,
questi atomi risultano
piu ingombranti e
quindi
ostacolano maggiormente il passaggio della corrente,da
cui si deduce che un aumento della temperatura di un conduttore ne determina
un aumento della sua resistenza elettrica.L'aumento della resistenza con la
temperatura varia da un materiale all'altro:si può conoscere l'entità di
questo aumento dal
COEFFICIENTE DI
TEMPERATURA,che
indica di
quanto aumenta la resistenza di un conduttore,avente la resistenza di 1 Ohm,
quando la
sua temperatura aumenta di un grado
centigrado.Per
capire meglio questo concetto occorre introdurre due nuovi
parametri,precisamente la resistività
e la conducibilità
elettrica.Si
definisce resistività di un materiale la resistenza offerta dall'unità di
volume, cioè la resistenza che si manifesta fra le facce piane e parallele di
un cubo del materiale in oggetto,cubo avente i lati di lunghezza unitaria (1
metro).La
resistività è dunque una resistenza
specifica.L'importanza
di questo nuovo parametro sta nel fatto che con esso è possibile calcolare
la resistenza di un corpo, note le sue dimensioni geometriche e noto
ovviamente anche il valore della sua resistività. Infatti la resistenza R
offerta da un corpo rettilineo di sezione costante S e di lunghezza 1 può
essere calcolata con la seguente formula: La
resistività come la resistenza è ovviamente funzione della temperatura da
essi posseduta;precisamente, indicando con ρ0
la resistività a 0°C
e con pt la resistività a t°C,
secondo la seguente formula: ρt
= ρ0
(1 + α0
t)
essendo
α0 il
coefficiente di temperatura della resistività riferito a 0°C
e t
la temperatura in gradi centigradi assunta appunto dal materiale. Softmax Production
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